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La morte e' iscritta come certezza ineludibile tra gli eventi naturali e biologici del destino, ma la Morte rappresentata sul cammino spirituale è un passaggio molto più profondo e del tutto differente da quello destinato al corpo. La potenza Materna illuminatrice evocata per sconfiggere le tenebre si palesa nell'interezza della sua natura divina. E' la distruttrice dei legami e delle forme che costringono il nostro cuore a legarsi al mondo, ma che il Tempo [Kala] e la Potenza divina [Mahakali/Shakti] intervengono a sciogliere. Ciò che per la percezione umana è "morte" per la coscienza divina è l'energia vivificatrice che conduce l'individuo, in quanto tale, a compiere la trasformazione e trasfigurazione decisiva in pienezza di Sé. Tale evento attraversa più volte, e con significati diversi, la nostra esperienza vivente, facendoci attraversare molte "morti" e altrettante rinascite, facendoci provare il freddo del distacco dagli affetti, il fuoco della distruzione, la desolazione, la speranza in cose future che potrebbero restituire un significato al trauma delle separazioni subite. La percezione in vita di tale passaggio, percezione a cui si riferisce il simbolo, è di un emiciclo discendente che si chiude, che smette di riprodursi e creare, per affrontare una traformazione radicale e decisiva. Il "morire a se stessi" o l'acconsentire alla dissoluzione naturale del dato transitorio e narrativo che chiamiamo "io", con profondo senso di rispetto e distacco per ciò che è stato e attesa per il mistero che sta per schiudersi. Oltre questo passaggio si apre l'Ascesa, il viaggio verso i Cieli, dove non si manifestano più le figure care alla nostra percezione individuale delle relazioni, ma la scena delle potenze ctonie e celesti, fino alla ricongiunzione con il Principio Unitario di tutto. Nell'oracolo è la necessitàche ogni cosa, qualsiasi processo, giunga ad una fine naturale, alla definizione di sè attraverso un passaggio distruttivo da cui sopravviverà soltanto l'essenziale, ciò che è davvero Vivente, quindi germinale di nuova vita. |
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L'Imperatore simboleggia la fondazione dell' ordine umano, materiale e civile, progettato per durare. La via spirituale dell'imperatore guerriero è la trasformazione: dalla nascita convulsa e incerta dell'Eroe, alla ricerca della battaglia, al sogno di vendicare o riparare la ferita della sua origine -lo strappo originario dalla radici che segnò l'esilio dal cielo - fino alla conquista dell'azione incondizionata e disinteressata, del sacrificio e della fede in un grande ideale. Dal guerriero, dalla sua energia elementare deve prodursi il più umile e sincero dei devoti, colui che ha molto sacrificato nella lotta, che ha abbandonato ogni ombra emotiva, ogni interesse meschino, ormai completamente riconquistato alla realtà. La sua strada non è costellata di guerre, deve invece rivolgersi a riconoscere i veri alleati, i maestri e i legami di fratellanza indistruttibile che riusciranno a sostenerlo in ogni peripezia. La battaglia è l'evento contingente e strumentale che deve condurre a riconoscere infine il fratello, ilmaestro e il divino tra coloro che si sono offerti compagni nella vita e nella battaglia. Con questi si deve fondare il regno terrestre, perchè sia luogo di pace e di evoluzione spirituale. Così Brahmananda canta la gloria di Rama, eroe del Ramayana di Valmiki: "Salute a Rama, che realizzò i voti di suo padre, che vagò nella foresta della penitenza, che mantenne saldo il suo arco. Nell'oracolo consiglia di agire con lucidità, senza ombre emotive, egoismo o meschinità. Per colui che agisce con questo spirito non si incontrano problemi economici o miseria, ogni sua intenzione è supportata dalla piena corrispondenza sul piano materiale. Carta che è segno di potere, determinazione, lavoro e conquista. Vita attiva, dedizione al lavoro o a una causa, lotta, benessere materiale, impegno, guadagno, ruolo di comando. |
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Il Folle è l'inizio di ogni cosa, il vivente nella sua primitiva purezza, l'entusiasmo e l'incertezza, la libertà perfetta e spaventosa, al di là di qualsiasi legame, prima di ogni relazione. Il Folle, l'indeterminato e incondizionato, il Puro Folle o il Puro Cercatore, è il simbolo iniziale dei Tarocchi, a indicare la condizione fondamentale del ricercatore: essere errante, solo, debole, estraneo e uguale ai suoi simili; senza nome né identità, senza volto né guida. Origine e fine di ogni sentiero umano è la carta con cui il cerchio dei tarocchi si ricongiunge su se stesso. E' l'umile peccatore che si rivolge alla Madre divina: E' il saggio incantato dalla gloria divina: Nell'oracolo rappresenta purezza, innocenza, disorientamento. E' l'inaspettato, lo stupore, lo sguardo incontaminato. Può rappresentere l'inizio inatteso di un nuovo corso, o la condizione di chi cerca un'indicazione, anche casuale, per intraprendere una via. Può corrispondere a sentimenti di abbandono o di esclusione, di scasa fiducia nelle proprie capacità e disorientamento. Si tratta allora di ascoltare la nuova condizione che emerge da questo stato, e assecondare la possibilità che si verifichi l'impensato, mantenendo lo sguardo puro e il cuore innocente, libero da ogni aspettativa o desiderio convenzionale.
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