Nel mito è la fanciulla divina, l'elemento vitale e simbolo della vita sbocciata; chiede la nostra generosità e generosamente offre lo sguardo limpido e intelligente della bambina: l'immaginazione del divenire e delle speranze; l'avverarsi di ogni desiderio, la ricchezza che è anche gloria, bellezza, splendore. E' una ricchezza fugace, destinata a sfiorire e a riprodursi sempre identica, a ritornare, dopo aver lasciato il lutto della sua scomparsa. Tutti i sacrifici tendono a richiamare il suo ritorno, ad espiare l'averla offesa o scacciata, a riparare la sua fragilità. Dall'introduzione al Lalita Sahasranama: "Eternamente felice e sempre contenta è colei che dispensa la gioia. Con un sorriso indefettibile possiamo conquistarla e farcela amica. Ella è il vento che soffia via le scorie della sfortuna; il suo splendore rimuove l'oscurità nell'età inferma. La buona sorte monterà come la marea al magnetismo della luna piena della sua grazia. I nostri cuori danzeranno come pavoni alla vista della pioggia annunciata dalle nubi. Lei è il tuono che scuote la montagna delle nostre sfortune, Bhadrakali. E' il tempo che tutto consuma, il Divoratore. Salute a Kali dalla lingua rutilante, dai lunghi capelli sciolti, dal passo stridente e la scimitarra fiammante. L'intelligenza di cui è portatrice deve orientarsi verso il bene comune, l'interesse verso la comunità e il gruppo, la mediazione dei conflitti, la pace e lo sviluppo. La tentazione di avvalersi del potere seduttivo delle stesse caratteristiche, ne tradisce la naturale vocazione alla pace. Nell'oracolo è gioia di vivere e oggetto del desiderio. Riconoscimenti, successo, diplomazia. Gestione brillante degli eventuali pericoli. Ottimismo. |